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genziana
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Inviato: Dom Feb 24, 2019 20:07 Oggetto: NON MENTIRE - la domenica su CANALE 5 con PREZIOSI e SCARANO |
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ALESSANDRO PREZIOSI e GRETA SCARANO 3 serate
per "NON MENTIRE" su CANALE 5 - fiction MEDIASET
regia di Gianluca Maria Tavarelli, prima visione 21:15
DOMENICA 24 FEBBRAIO 2019 _ SECONDA PUNTATA
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37554
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Inviato: Lun Feb 25, 2019 09:18 Oggetto: NON MENTIRE con PREZIOSI e SCARANO; 2^ puntata MEDIASET PLAY |
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Alessandro PREZIOSI e Greta SCARANO 2ª PUNTATA
per "NON MENTIRE" RIvedi in HD su MEDIASET PLAY
*** App solo per smart tv o altro dispositivo abilitato
24/02/19 il secondo appuntamento della miniserie tv
con i 3.328.000 spettatori e il 14,59% di share attiva
si aggiudica la prima serata; è un ottimo risultato che
conferma Canale 5 leader in 1^ + 2^ serata e 24 ore
*Reti Mediaset si aggiudicano prima e seconda serata
fonte: comunicato QuiMEDIASET.It, approfondimento su dati Auditel 24 febbraio 2019
promo > TERZA puntata DOMENICA 3 MARZO !!!
ha scritto: |
Una persona equilibrata non arriva alla violenza
Alessandro Preziosi a ELLE in difesa delle donne
Un sorriso indecifrabile, incorniciato da due occhi di ghiaccio. L’ultima interpretazione di Alessandro Preziosi arriva come un pugno allo stomaco perché svela quella danza macabra tra verità e menzogna che, troppo spesso, accompagna i casi di abuso. Nella fiction NON MENTIRE, in onda dal 17 febbraio su Canale 5, Preziosi interpreta Andrea: un affermato chirurgo, bello e benestante. L’ultima persona al mondo sospettabile di stupro. Invece è proprio questa l’accusa mossagli da Laura (Greta Scarano). Chi dei due sta mentendo?
Sul tema del consenso femminile, presunto o reale, il dibattito è ancora molto acceso.
Cosa bisognerebbe capire, una volta per tutte, a riguardo?
Quando si arriva all'abuso sessuale o, peggio ancora, allo stupro, c’è poco da dibattere: la violenza non può essere un equivoco. L’unica cosa che potrebbe fare la differenza è la prevenzione: servono politiche sociali, familiari e culturali. Anche l’immaginario dovrebbe mutare: quando l’editoria ha cominciato a favorire non solo il bel viso ma anche le belle forme, è nata una specie di bulimia di sensualità, come se il fascino fosse legato solo a quello che vedi.
Quanto è importante che, su questi temi, anche gli uomini prendano posizione?
È fondamentale. Per esempio, raccoglierei volentieri l’appello lanciato tempo fa da Elena Sofia Ricci che invitava noi uomini a scendere in piazza contro i nostri simili che non trattengono i propri istinti.
… un modo anche per ricordare che non tutti gli uomini sono orchi?
Non credo che ci sia il rischio di una tale generalizzazione: una persona equilibrata non arriva alla violenza. Il problema, semmai, è la liquidità delle relazioni che ha accelerato la conoscenza reciproca, fino ad annullarla. Banalmente, oggi si va a letto molto velocemente. Forse bisognerebbe tornare a una conoscenza più graduale: prendersi il proprio tempo è sinonimo di rispetto, verso se stessi e il prossimo.
Verità e bugie. Che nella nostra società diventano spesso fake news: come ci si orienta?
Oggi si è persa la sensibilità verso la verità perché le persone non leggono più i giornali e, a loro volta, alcune firme hanno perso credibilità. Il problema è che la mistificazione della verità può mettere in pericolo molta gente: mi riferisco a quello che accade nei nostri mari. Di solito non ho mai confuso il mestiere dell'attore con altri, ma quello che sta accadendo lungo le nostre coste è devastante: stiamo parlando di uomini, donne e bambini... Quanto a me, mi difendo dalle fake news continuando a leggere i quotidiani: mi interessano di più delle notizie online. Tra l'altro esistono dei veri e propri siti che lavorano sulla mistificazione della realtà.
E' mai stato oggetto di fake news?
Spesso! Mi hanno attribuito svariati amore inesistenti...
Lei ha sempre amato esplorare le sfaccettature dell'animo umano, impersonando ruoli molto diversi tra loro. C'è un personaggio che sogna ancora di interpretare?
Uno solo? Ne ho tantissimi. Ho una passione per la commedia sofisticata degli equivoci e mi piacerebbe anche interpretare una storia cruda, dai toni forti e realistici. Credo che il pubblico si stia stancando delle storie politicamente corrette che gran parte del nostro cinema continua invece a proporre.
Francesca D'Angelo, 17/02/19 - ELLE Magazine - Elle Notes - ELLE.it
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genziana
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Inviato: Mar Feb 26, 2019 06:18 Oggetto: ALESSANDRO PREZIOSI: 26/02/19 CANALE 5 per SEGRETI E DELITTI |
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set "Non mentire": "è meglio mettere in ogni ciak un ritmo o un'emozione diversa, per dare più varietà di scelta a chi monterà" ci racconta Alessandro Preziosi.
stasera 26/2 ore 21:30 su CANALE 5 Ospite in studio
per "Segreti e delitti" ci sarà ALESSANDRO PREZIOSI
edizione speciale del noto programma TV di inchiesta
riprende con uno speciale, il programma condotto da Gianluigi
Nuzzi e Cesara Buonamici sui casi che più hanno diviso l'Italia:
mart. 26 febbraio in prima serata su Canale 5 - ospiti in studio
con Alessandra Viero : Alessandro Preziosi e Barbara De Rossi.
Indizi, testimonianze esclusive e nuove piste che potrebbero far luce sui più grandi gialli italiani e internazionali. Le ricostruzioni dei fatti, attraverso immagini e documenti inediti, saranno analizzate da criminologi, scienziati, tecnici specializzati e giornalisti.
Il programma, a cura di Siria Magri, ricostruisce in modo rigoroso e dettagliato questi delitti, che appassionano e dividono l'opinione pubblica, ci saranno anche delle docu-fiction appositamente realizzate e supportate dagli interventi degli inviati in collegamento dalle diverse "scene del crimine".
La trasmissione, nata come approfondimento senza limiti temporali dei cold case individuati ogni venerdì da "Quarto grado" su Rete 4,
arriva sulla rete ammiraglia del Biscione puntando sulla medesima redazione, arricchita con ospiti d'eccezione e la consulenza del Tg5.
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L'ultima modifica di genziana il Mer Feb 27, 2019 03:27, modificato 1 volta
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cianipat
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Inviato: Mar Feb 26, 2019 11:49 Oggetto: |
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La seconda puntata di "Non mentire" è stata molto interessante. Prima di tutto la ricerca ostinata di Laura di notizie e prove contro Andrea. Poi l'immagine di Andrea sul letto della poliziotta. Ma allora è lui il colpevole? Non ci voglio credere. Vedremo.... _________________
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genziana
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Inviato: Mer Feb 27, 2019 15:18 Oggetto: NON MENTIRE: intervista al regista GIANLUCA MARIA TAVARELLI |
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ha scritto: |
. “NON MENTIRE” PARLIAMO CON IL REGISTA
. INTERVISTA A GIANLUCA MARIA TAVARELLI
NON MENTIRE è il remake di una serie inglese. Ma è anche un titolo autonomo, allineato agli standard internazionali e rivolto al pubblico generalista. Ne parliamo con il regista.
Le serie televisive sono il dominio dello showrunner, mentre il regista conta poco o nulla. Un’affermazione ormai consueta, ma che ammette anche diverse eccezioni. Lo sappiamo bene noi italiani, dopo Stefano Sollima, Paolo Sorrentino, Saverio Costanzo e, aggiungiamo ora, Gianluca Maria Tavarelli. Come gli altri nomi citati, anche Tavarelli lavora a cavallo tra cinema e tv. Sul finire degli anni Novanta ha diretto un film luminoso e malinconico, dall’inevitabile scarsa circolazione, che si intitola Un amore, storia di una relazione lunga 18 anni raccontata in 12 lunghi piani sequenza. Chi pensava, come il sottoscritto, che quella storia così intensa e originale sarebbe stata il preludio di una promettente carriera cinematografica è stato smentito dai fatti. Tavarelli si è messo a fare tv generalista per Rai e Mediaset: Paolo Borsellino, Montalbano, Il giovane Montalbano, Maltese. Il romanzo del commissario sono alcune fiction che ha girato. E ora si aggiunge NON MENTIRE (CANALE 5, di domenica). Soprattutto Maltese ha confermato la sua natura più intima di regista-autore, con un lavoro sulle inquadrature e sulla luce tipico di chi possiede una visione estetica del mondo. Con NON MENTIRE il discorso prosegue nel segno della continuità. Remake dell’inglese Liar (Itv), è una serie narrativamente molto solida che ruota attorno a uno stupro e alle psicologie dei due protagonisti, interpretati da Greta Scarano e Alessandro Preziosi.
Non è la prima volta che si fanno delle fiction a partire da format stranieri, ma qui il format è di ferro ed è molto innovativo per la tv italiana. Come sei arrivato a questo progetto, dopo Maltese?
A priori non pensavo che mi sarebbe interessato fare un remake. Non farei mai il remake di un film, mi sembra uno sforzo inutile. Ma per questa serie ho combattuto. Mi interessava molto l’argomento, raccontare in questo momento storico un certo tipo di violenza sessuale, oscura, in cui i contorni sfumano nella zona d’ombra che è il momento in cui un uomo e una donna si ritrovano da soli. E poi mi sembrava un approccio intelligente: non ci sono l’eroe o l’eroina, non ci sono il cattivo o il buono, ci sono due personaggi complessi fatti di luci e ombre che si trovano in una situazione poco chiara. Il format è interessante per questo, per una costruzione narrativa che mette in crisi lo spettatore costretto a capire chi mente. La serie si espande sempre più attraverso i racconti dei due personaggi. La vicenda ha un forte impatto sociale ma il tema della violenza è trattato con i meccanismi del thriller, quindi attraverso qualcosa che ti consente di evadere. Avrei trovato più banale un racconto che andasse dritto sulla violenza finendo poi però per mangiarsi tutto il resto.
È un punto interessante. Spesso l’attaccamento al tema rischia di trascendere in una crociata che nuoce alla causa stessa. Qui il peso è sui personaggi. Tant’è vero che nonostante sia il remake di una serie straniera, e sarebbe facile sapere come va a finire, lo spoiler non è importante. Il lavoro sulla psicologia dei personaggi è la ragione per cui restiamo incollati.
All’inizio ti interessa sapere chi dei due dica la verità o meno, ma con l’intrecciarsi degli eventi passa quasi in secondo piano. Con il passare del tempo ti interessa di loro due, dei loro buchi, del loro passato e delle loro ombre. Un legame che finisce per mangiarsi il dato tecnico, la necessità di leggere le ultime pagine del giallo per capire chi è il colpevole. E questo passa soprattutto attraverso gli attori…
Parlami di loro: bastava un attimo per banalizzare i personaggi e perdere quell’equilibrio che hai descritto.
Quella è stata la preoccupazione centrale dall’inizio: il lavoro sui due attori e soprattutto sulla loro credibilità in una storia dove basta un minimo passo falso per rovinare i personaggi. Il rischio era che diventassero subito uno la vittima e l’altro il carnefice, mentre a noi non interessava raccontare questo dualismo ma i suoi confini sdrucciolevoli.
Greta Scarano è un’attrice straordinaria, attenta a non essere troppo vittima, ma nemmeno troppo aggressiva né depressa. Riesce a camminare su un crinale sottile: insinua il sospetto di non avere a fuoco il personaggio, non svela mai fino in fondo cosa nasconde dentro sé. E abbiamo fatto lo stesso con Alessandro Preziosi, che è un attore che proviene da una recitazione più esibita, e qui invece fa un lavoro a levare per non cadere negli stereotipi del genere. Sono due come noi, malati di malattie quotidiane, travolti da cose quotidiane, con deviazioni pericolose che lo spettatore può vivere anche se non le ha, perché in fondo potrebbe averle. Per ottenere questo risultato abbiamo eliminato tutto quello che poteva essere sopra le righe, troppo finto o troppo spinto, per restare in un range realistico. La recitazione trattenuta è funzionale. A fine giornata Alessandro, abituato a una recitazione più muscolare, mi diceva che gli sembrava di non aver fatto niente, quando invece stava facendo un lavoro bellissimo, tutto a sottrarre.
Nell’insieme anche la regia si mette al servizio della storia, senza protagonismi, pur facendo scelte di fondo che contribuiscono a dare un’idea di prodotto senza sbavature. Mi sembra un lavoro diverso rispetto a Maltese. Il romanzo del commissario, ma immagino che avessi anche più vincoli. Resta, però, un certo utilizzo della luce che accomuna i due titoli, qui con una Torino abbagliante immersa in una luce calda che per contrasto ha qualcosa di sinistro.
Da un lato, come dici, la regia era al servizio degli attori: la macchina si muoveva in funzione loro, non c’erano riprese che cozzavano con il loro lavoro. Non è un caso che le scene più forti dal punto di vista recitativo sono le più semplici. Non c’era bisogno di grandi movimenti di macchina. Senti che il lavoro di regia è stare là, osservarli, guardarli, stare loro addosso. Ma con Marco Pironi stiamo anche facendo un lavoro fotografico già cominciato con Maltese e che continueremo a fare altrove: è interessante far sì che ogni momento della messa in scena risulti potente. Fare in modo che ogni ambiente, posto, inquadratura sia potente in relazione a ciò che stai raccontando. Il commissariato di polizia con le vetrate sul Po è stato fondamentale. Sentivo che quello spazio avrebbe portato la serie su un altro piano, avrebbe raccontato una Torino mitteleuropea, e l’avrebbe sottratta a tutti i commissariati delle altre serie italiane. Niente è casuale, ogni ambiente e ogni inquadratura sono importanti e devono essere perfetti, di una perfezione subordinata al racconto. Bisogna che lo spettatore veda cose belle, bei posti, inquadrature studiate, un racconto forte. È il lavoro che ambisco a fare, che porto avanti. I cambiamenti più grossi negli ultimi anni sono stati fatti in televisione: penso alla prima stagione di Mr. Robot dove c’è un lavoro di macchine e regia che non ho visto spesso al cinema… Quello che facciamo sulla tv generalista è più complesso, deve fare numeri più alti, mentre se lavori per Sky, Amazon e Netflix ti puoi permettere un pubblico più di nicchia e fare cose particolari. Ma questo non vuol dire per forza fare qualcosa che non ambisca alla bellezza.
Sono due come noi, malati di malattie quotidiane, travolti da cose quotidiane, con deviazioni pericolose che lo spettatore può vivere anche se non le ha, perché in fondo potrebbe averle. Per ottenere questo risultato abbiamo eliminato tutto quello che poteva essere sopra le righe, troppo finto o troppo spinto, per restare in un range realistico.
Come si fa a trovare un equilibrio tra la modernità internazionale delle serie e la capacità di parlare a un pubblico popolare? Come si costruisce questo ponte? Sei la persona giusta a cui fare questa domanda, perché già Maltese aveva forti elementi di innovazione ed è stato comunque un successo “largo”.
Questa è la grande scommessa del nostro lavoro. Maltese è una serie molto democratica, parla a tutti ma allo stesso tempo fa cose alte. Piace all’intellettuale ma anche a chi torna la sera a casa e vuole evadere. Abbiamo mantenuto uno standard di racconto che evitasse riassuntoni o dialoghi a spiegone per restare secchi e precisi nella scrittura, attenti però a dare ritmo là dove serviva, e anche prendendoci i tempi per raccontare i silenzi, i vuoti. Credo che sia un equilibrio possibile se smetti di chiederti da un lato “chi ci sarà davanti al televisore?” e dall’altro se eviti di prendere te stesso come pubblico di riferimento. Prendere i propri gusti come riferimento è sbagliato. Si deve considerare il pubblico come genericamente composto da persone intelligenti, lavoratori, con un diverso metro di giudizio dovuto a cose come la stanchezza della sera o l’educazione culturale. La bussola è questa, e non vuol dire mai abbassare il livello per parlare alla gente, cioè dire scemenze o usare un linguaggio sciatto. Si può veicolare una narrazione alta utilizzando un linguaggio semplice: la scommessa è proprio trovare un linguaggio comune ricco di senso. Abbassare il linguaggio è una sconfitta.
Gli inglesi hanno seguito la lavorazione?
Inizialmente no, ma quando hanno iniziato a vedere il materiale si sono entusiasmati. Al Festival di Berlino hanno organizzato un focus sul remake, sul format. C’è stata una serie di screening a Londra. Poi sono venuti in Italia a conoscerci. Sono rimasti entusiasti del fatto che sia una serie altra, una fotocopia che allo stesso tempo ha una personalità autonoma.
Recentemente abbiamo sentito Saverio Costanzo per L’amica geniale, ci diceva di temere che il suo essere maschio avesse limitato la potenza del racconto e delle tematiche che sottende. Ti sei mai sentito a disagio nel girare una serie come questa?
Credo che a volte avere una distanza rispetto alle cose che racconti sia una risorsa. Ho raccontano Borsellino, ma sono di Torino, la Sicilia non la conoscevo, mi sono documentato e ho narrato una storia siciliana forse meglio di come avrebbe potuto farlo un siciliano. Allo stesso tempo mi viene in mente Luigi Comencini che fece a Torino La donna della domenica, e nessun torinese sarebbe stato in grado di cogliere Torino come l’ha colta lui che non era di lì. Credo che l’affermazione per cui ognuno debba raccontare solo quello che ha vicino non funzioni sempre. Contano l’approccio, l’argomento. E forse anche il fatto di non esserci immersi del tutto dentro è un vantaggio.
di Fabio Guarnaccia, 14/02/2019 - pubblicata via LINKideePERlaTV.IT
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genziana
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Inviato: Gio Feb 28, 2019 20:16 Oggetto: Un giorno da pecora RADIO 1 intervista PREZIOSI; NON MENTIRE |
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RAI RADIO 1 "Un giorno da pecora" RAI PLAY RADIO
puntata 28/2/19 Al telefono ALESSANDRO PREZIOSI
svela la natura del suo personaggio in NON MENTIRE
la soluzione FINALE 21:30 DOMENICA 3 MARZO 2019
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genziana
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Inviato: Ven Mar 01, 2019 13:05 Oggetto: NON MENTIRE - Tv SORRISI Canzoni intervista FICTION MEDIASET |
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ha scritto: |
bugie: Matteo Martari, Fiorenza Pieri, Paolo Briguglia
Non mentire: dopo il successo della fiction di Canale 5 abbiamo chiesto a tre interpreti di… non dire tutta la verità / Intervista a Daniele Cesarano, il direttore della Fiction Mediaset Dietro il giallo che sta appassionando milioni di italiani c'è lui che ha orchestrato tutti i talenti, artistici e produttivi, che hanno portato alla realizzazione di “NON MENTIRE”.
interviste: con Daniele Cesarano di Silvia Perazzino / con gli attori di Stefania Zizzari
TV SORRISI E CANZONI n. 8 - febbraio 2019 – pagine 26 e 27; I CONSIGLI
I consigli di SORRISI: cosa non vi dovete perdere e perché – DOMENICA 3 MARZO – CANALE 5 in prima serata NON MENTIRE: verità e menzogna si fronteggiano in ogni puntata dell’avvincente fiction con Alessandro Preziosi e Greta Scarano, che si conclude domenica 3 marzo con gli ultimi 2 episodi
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genziana
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Inviato: Dom Mar 03, 2019 01:20 Oggetto: NON MENTIRE - intervista con RICCARDO DE RINALDIS SANTORELLI |
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ha scritto: |
Intervista a Riccardo De Rinaldis Santorelli, Luca Molinari nella fiction di CANALE 5 NON MENTIRE. Il giovane attore dalla commozione dell’esordio alla passione per le serie TV.
Va in onda domenica sera su Canale 5 la puntata della fiction NON MENTIRE. Gli attori protagonisti del cast saranno Alessandro Preziosi e Greta Scarano, attesi nei panni di una coppia che, reduce da un primo appuntamento, si ritroverà invischiata in un giallo inaspettato. Andrea ha veramente usato violenza contro di Laura? E quali sono state le reali dinamiche del loro incontro? In un labirinto di sottintesi, misteri e bugie, lo spettatore si sentirà in dovere di risalire alla verità, per raggiungere la quale dovrà però provare a non lasciarsi confondere dalle false apparenze.
Sono sufficienti queste premesse per capire che il progetto ha l’ambizione di allontanarsi nettamente dai feuilleton finora di casa sulle reti del Biscione. E ad ulteriore conferma della nuova strada intrapresa dalla fiction Mediaset c’è anche il nome del regista scelto per la direzione di NON MENTIRE, Gianluca Maria Tavarelli, abituato a produzioni innovative e di successo.
La freschezza della fiction si misura altresì nell’aver osato puntare non solo su una storia così accattivante, ma anche su presenze davvero coraggiose. Una su tutte quella di Riccardo De Rinaldis Santorelli, giovanissimo interprete di Luca Molinari alla prima vera esperienza televisiva.
Luca è il figlio di Andrea (Preziosi), un adolescente che nonostante l’età e i trascorsi familiari sa il fatto suo ed è molto legato a suo padre. Sensibile, attraente e perbene, il personaggio di Luca riesce a ritagliarsi una propria dimensione all’interno della storia oltre ad essere punto d’incontro dei protagonisti.
Noi di CiakGeneration abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Riccardo De Rinaldis Santorelli, per un’intervista con cui conoscerlo meglio. Insieme a lui, che ci ha confessato d’essere elettrizzato al pensiero del debutto televisivo, abbiamo parlato sia di NON MENTIRE che di come è approdato sul set, oltre che naturalmente del suo rapporto con le serie TV.
Ecco che cosa ci ha raccontato.
Riccardo, qual è il tuo bilancio dell’esperienza di NON MENTIRE?
Mi sento molto fortunato, perché quando ho fatto il casting hanno tutti dimostrato di credere in me anche se non avevo mai avuto esperienze come questa. Non ho mai preso lezioni di recitazione o frequentato accademie, perciò spero di essere stato la scelta giusta.
Come sei approdato sul set se fare l’attore non era nei tuoi piani?
Da due anni sono iscritto a un’agenzia di Roma e faccio avanti e indietro da Milano per i provini. Per NON MENTIRE mi hanno chiamato a ridosso della maturità, ma non ci ho pensato troppo. Ho detto, “Va be’, mi butto”. Sto cercando di investire su me stesso anche per capire davvero cosa voglio fare da grande, e mi sembrava una buona occasione.
Come hai cercato di prepararti per il personaggio non avendo le basi tecniche per farlo?
Essendo sempre stato appassionato di recitazione, ho fatto tutto da autodidatta. Devo dire che non è stato molto difficile perché Luca è un personaggio abbastanza simile a me. È un ragazzo normale, che ha i propri sogni, la propria vita, la ragazza…
C’è qualcosa che gli hai invidiato o un difetto che invece te lo ha fatto sembrare distante?
Direi che difetti non ne ho visti, mentre pregi tanti. Per esempio è un ragazzo molto disinvolto, molto coraggioso quando si esprime con le persone che ha intorno. Io invece tendo ad essere più timido all’inizio, mi apro dopo.
Dell’interazione tra Luca e suo padre Andrea, il personaggio di Alessandro Preziosi, che cosa ci dici?
Visto che Luca ha perso la madre undici anni prima, il rapporto con suo padre è molto forte. Hanno una grande complicità, si dicono sempre tutto e tendono a coprire l’uno le spalle dell’altro quando necessario. Un’altra caratteristica che me lo ha fatto sentire molto vicino, perché anche io sono così con mio padre nella vita reale.
Nel rapporto con la ragazza di Luca, Malika, c’è la volontà degli autori di far riflettere sul tema del confronto tra culture. Qual è la tua opinione in merito? Credi che relazionarsi fra mondi diversi sia complicato solo da chi non lo vuole, o le incomprensioni sono inevitabili?
Il bello di questa serie sta anche nel fatto che tocca tanto di ciò che ci circonda ultimamente, e spinge alla riflessione su temi di attualità. Il mio personaggio, in ogni caso, è innamorato così com’è innamorata la sua fidanzata. Le loro due culture hanno sempre attriti inevitabili, ma quando si tratta di amore questi condizionamenti vengono per forza meno. Si preferisce venirsi incontro, perché i sentimenti sono più forti di certi ostacoli. Ovviamente si tratta di situazioni che possono essere mal interpretate, ma solo da chi non capisce l’amore che c’è in un rapporto del genere.
C’è stata una scena che hai interpretato con qualche difficoltà o che hai dovuto ripetere più volte?
Ci sarà una scena che, visto il contenuto, è stata piuttosto complicata da recitare. È una scena dell’ultima puntata, in cui il padre di Luca resta fuori tutta la notte e torna sconvolto al mattino. Luca si sveglia e lo trova sporco e sudato mentre beve un whiskey. Io e Alessandro dovevamo rendere la stanchezza psicologica e la disperazione dei nostri personaggi, e è stato difficile riprodurre l’emotività giusta di quel momento, perciò l’abbiamo ripetuta più volte.
Qual è stato il tuo rapporto con le altre star sul set?
Si respirava una bella atmosfera, mi trattavano tutti come uno di famiglia. Io chiedevo sempre tanti consigli, perché volevo imparare il più possibile e captare dal loro mestiere. Nessuno si è mai disinteressato di me e anzi sono sempre stati tutti disponibilissimi, anche perché la disponibilità faceva bene al risultato finale rendendo le scene più dinamiche e naturali.
Il regista, Tavarelli, era solito darvi dritte specifiche o vi lasciava la libertà di orientare personalmente il lavoro?
Non è stato per niente un regista severo e bacchettone, ma mi consigliava su come impostare la scena e trovare la giusta chiave di lettura di Luca. Il più delle volte però lasciava fluire con naturalezza la recitazione.
C’è una scena che ricordi in modo più particolare delle altre?
Più che una scena, ricordo vividamente il mio primo dopo-scena. È successo a Roma, subito dopo una ripresa al fianco di Greta (Scarano, ndr). Finito di registrare sono tornato in camerino, mi sono cambiato, sono andato in albergo e lì sono scoppiato a piangere. Ero emozionatissimo, ma non volevo cedere proprio sul set. Sentivo che il mio sogno si stava realizzando, è stato un pianto di felicità.
Conoscevi già Liar, la serie originale da cui NON MENTIRE è tratta?
Ne sono venuto a conoscenza solo quando mi hanno scritturato. Mi avevano detto che si sarebbe trattato di un remake italiano della serie inglese, quindi mi sono interessato e sono andato a recuperarla. L’ho vista in un giorno solo, perché è molto intrigante. Ma se posso dare un consiglio, meglio vedere NON MENTIRE!
Nel privato sei un amante delle serie TV?
In generale mi piacciono e ne guardo molte, ma diciamo che dipende sempre da caso a caso. Se non riescono a coinvolgermi rapidamente faccio molta fatica ad andare avanti.
Che genere preferisci?
Spesso dipende dalle situazioni. Con la mia famiglia, rigorosamente durante la serata pizza della domenica, guardiamo moltissimi gialli: da Montalbano a Poirot o Miss Marple. A me personalmente piacciono di più le serie per ragazzi, che mi prendono tantissimo anche perché mi rivedo nei loro personaggi.
Ti piacerebbe far parte del cast di una delle tue serie preferite?
Moltissimo, e tra quelle che mi sono piaciute di più, per esempio Baby, Riverdale, Le terrificanti avventure di Sabrina o Élite avrei voluto sicuramente far parte del cast dell’ultima. La storia era molto più intrigante delle altre, una su tutte Riverdale che ho guardato con interesse soprattutto durante la prima stagione. A metà della seconda, invece, è diventato tutto un po’ confuso e ho cominciato a perdere interesse. In ogni caso me lo guardo, anche perché ormai sono affezionato alla storia e agli attori.
Sappiamo che hai un’altra grande passione, oltre al mondo della TV e della recitazione, vale a dire il canto. Continuerai a portarla avanti anche con i prossimi impegni come attore?
Prendo lezioni di canto da due anni e mezzo e sono molto legato al mio vocal coach. Mi fido tantissimo di lui, che mi ha permesso di passare da un livello di buona intonazione a una vera e propria consapevolezza delle mie capacità, anche tecniche.
Da che cosa è nata questa tua passione?
Vorrei saperlo anche io! (ride) A dire il vero credo sia stato grazie a mia sorella, che fa la cantante e io ho sempre cercato di imitarla. Crescendo, poi, ho capito di avere una dote anch’io, e ho scelto di limarla tecnicamente.
Ti piacerebbe partecipare a qualche talent show canoro?
Mi piacerebbe sicuramente, ma al momento preferisco concentrarmi sulla recitazione. Magari verrà una parte in cui oltre a recitare dovrò anche cantare, e allora lì andrà benissimo!
© riproduzione riservata
testo di Niccolo Maggesi, 16/02/19, pubblicato via CIAKgeneration.IT
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37554
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Inviato: Dom Mar 03, 2019 12:18 Oggetto: NON MENTIRE - intervista al regista GIANLUCA MARIA TAVARELLI |
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ha scritto: |
FILM TV - TELEpass a cura di Alice Cucchetti -
INTERVISTA a TAVARELLI – SEGRETI E BUGIE
Un uomo e una donna, belli e sorridenti adulti. Si piacciono. Escono insieme per una cena. Dopo – si scoprirà – fanno sesso. Consenzienti? Lui, il giorno dopo, parla di una notte emozionate, dice di volerla rivedere. Lei è disperata, arrabbiata, gli dà del violentatore, lo denuncia per stupro. E’ l’avvio di NON MENTIRE, miniserie in tre serate in onda su CANALE 5: il titolo della svolta per la fiction di MEDIASET. Si toccano temi “caldi”: a chi credere in casi in cui è la parola di una contro quella dell’altro e le versioni contrastano? Cosa è violenza? In ballo entrano anche i social media perché lei, non sentendosi creduta e vedendo la polizia traccheggiare, denuncia l’uomo al pubblico ludibrio: ma sarà peggio (proprio per lei). Adattamento italiano della serie britannico-statunitense Liar, passata circa un anno fa su Nove, è diretta da Gianluca Maria Tavarelli, con Alessandro Preziosi e Greta Scarano nei due ruoli principali. Lui, con quell’immagine di bello e piacione, e lei, con quella di ragazza tosta, nel disvelarsi progressivo di una personalità sommersa, sono perfetti per questa storia di ambiguità e fragilità, menzogne e soprusi. “L’ho voluto fare appena me l’hanno proposto” spiega Tavarelli “proprio per questa sua attualità. Un thriller classico che racconta però molto della condizione della donna oggi”. Questo sul fronte #MeToo, ma c’è anche una denuncia dell’uso dei social media, centrali nella storia. “Cresce il bombardamento di notizie che dilatano e stravolgono i fatti, non si sa se in buona o cattiva fede. In NON MENTIRE non si saprà fino alla fine dove sta la verità, di volta in volta strattonati a parteggiare per l’uno o per l’altro. In realtà non prendiamo mai parte per nessuno dei due, non raccontiamo vittime né carnefici, ma persone che vivono un dramma ciascuno a modo proprio”. Gli attori sono perfetti in questo. “Alessandro così solare che si incupisce, Greta così piena di passione e di dolcezza, eppure anche lei con un lato oscuro… Sono stati straordinari nel raccontare la duplicità dei loro personaggi”. Un po’ tutti mentono in questa storia. “Sì, tutti hanno piccole e grandi bugie da nascondere. Tutti indossano una maschera”. Ha cominciato con il cinema, ora lavora stabilmente e proficuamente per la tv, nessun rimpianto verso il grande schermo? “Giro molto più volentieri fiction che film: la tv che faccio – Paolo Borsellino, Il giovane Montalbano, Maltese – va ben oltre il cinema a livello di contenuti, e mi ha dato possibilità che non avrei avuto altrimenti”.
Adriana Marmiroli, 12/02/19
FILM TV 7/2019 settimanale di Cinema, Televisione, Musica, Spettacolo
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genziana
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Inviato: Dom Mar 03, 2019 16:38 Oggetto: NON MENTIRE - CANALE 5 - interviste di CRONACA QUI - TORINO |
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"NON MENTIRE", un giallo in tv
"TORINO perfetta per il thriller"
TAVARELLI ha presentato nella sua città la serie di CANALE 5
CRONACAQUI ed. Torino, Tempo Libero pag. 31, Roberta Scalise, 09/02/19
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37554
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Inviato: Dom Mar 03, 2019 17:13 Oggetto: NON MENTIRE - fiction al Festival del Cinema di BERLINO 2019 |
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Italian Remake of ‘Liar’ to Launch Sales in Berlin
Italy’s MEDIASET and INDIGO FILM on Tuesday unveiled a glossy Italian adaptation of Scotland-set rape drama “Liar,” titled “Non Mentire” which marks the first redo of the hit show from ITV and Sundance TV.
All3Media International will kick off global sales on “Non Mentire” at the upcoming European Film Market in Berlin. Buyers will see footage of the show during a Drama Series Days panel titled “A Different Take,” showcasing the British company’s recent move into non-English language dramas.
“Non Mentire” which means “Don’t Lie” in Italian, is directed by Gianluca Tavarelli (“The Young Montalbano”), shot in Turin, and toplines Greta Scarano (“The Name of the Rose”) in the role of a teacher who goes on a date with a surgeon, which prompts an accusation of rape. The accused surgeon is being played in “Non Mentire” by Alessandro Preziosi (“Medici: Masters of Florence”).
The Italian “Liar” redo, which will bow Feb. 17 on Mediaset’s flagship Canale 5 channel, signals a major change in the type of scripted content commissioned by the top Italian commercial broadcaster. Mediaset has been making an effort to ramp up production and improve the quality of its primetime fare after several of their local dramas flopped.
Cima said that the original “Liar,” created by BAFTA- and Golden Globe-nominated producers and screenwriters Harry and Jack Williams, was written “before the birth of the #MeToo movement” and that the Italian production was “fortunate to be able to intercept this aspect.”
Cima added that, thematically, the show is timely in Italy where, under current legislation, non-consensual sex is not automatically classified as rape and alleged rape victims must file complaints within a six-month statute of limitations, a rule that experts say deters alleged victims from coming forward. “The common attitude [in Italy] when it comes to rape is ‘She kind of brought it upon herself,'” Cima said. “And many women have been left alone when they’ve decided to come forward and press charges.”
Mediaset head of drama Daniele Cesarano told reporters in Rome that the choice of making “Non Mentire” was “a very strong and precise statement on Mediaset’s part,” especially since he had vowed not do remakes and to focus entirely on local originals. The decision to commission the show was made by his boss, Mediaset production chief Alfonso Cometti. “We said: ‘We want this stuff. This is the type of storytelling Mediaset is interested in’,” Cesarano added.
da BERLINO - Nick Vivarelli, 29/01/2019 - pubblicato via VARIETY.COM
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genziana
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Inviato: Dom Mar 03, 2019 17:37 Oggetto: NON MENTIRE - fiction al Festival del Cinema di BERLINO 2019 |
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Alessandro Preziosi e Greta Scarano bucano lo
schermo in “Non mentire”, thriller su Canale 5
in 3 puntate, regia di Gianluca Maria Tavarelli.
Roma - “Racconta il confine sottile nel rapporto uomo/donna, con personaggi complessi che si muovono nella zona grigia dei compromessi”, così il regista Gianluca Maria Tavarelli in conferenza stampa va al cuore della serie “Non mentire”, in onda in prima serata su Canale 5, per tre puntate, a partire da domenica 17 febbraio. Una produzione Indigo Film tratta dalla serie “Liar – L’amore bugiardo” di Jack e Harry Williams, migliore serie drama degli ultimi anni del network Itv, dove è stata trasmessa nell’autunno 2017 registrando una media del 33% di share e picchi di oltre 9 milioni di telespettatori per il season finale, e trasmessa a gennaio dell’anno scorso in Italia sul Nove di Discovery. Un thriller avvincente che si apre l’indomani di una notte trascorsa insieme da un lui entusiasta ed una lei sicura di aver avuto un rapporto non consenziente. Nella versione italiana la storia è resa più thriller dell’originale con i due attori protagonisti – Alessandro Preziosi e Greta Scarano – che riescono a rendere potenti tutte le sfumature di personaggi in bilico tra bugia e verità al punto da lasciare lo spettatore sempre incerto su chi stia mentendo. Laura (Scarano), amata insegnante di un liceo di Torino, ha appena concluso la sua relazione con Tommaso (Matteo Martari), quando Andrea (Alessandro Preziosi), padre di uno dei suoi studenti, Luca (Riccardo De Rinaldis Santorelli, bravissima giovane leva) le chiede di uscire. Andrea è affascinante, simpatico, uno stimato chirurgo e, come le dice la sorella Carterina (Fiorenza Pieri), sua collega in ospedale, è uno degli uomini più ambiti. Al risveglio dal loro incontro, lui parla sorridente della serata all’amico Nicola (Simone Colombari); mentre lei denuncia lo stupro ai poliziotti Roberto (Duccio Camerini) e Vanessa (Claudia Potenza), e la sorella Caterina, col marito Leo (Paolo Briguglia), la accolgono in casa per farle forza. Chi è che non dice la verità?
“È una storia contemporanea – osserva Tavarelli -, raccontata attraverso un thriller, senza voler dare nessuna lezioncina. Il meccanismo di genere ti aggancia e dà la possibilità di narrare contenuti profondi a sfondo sociale. Greta e Alessandro sono essenziali alla storia, dando vita a personaggi che non è possibile decifrare, non si capisce chi si ha davanti”. “Greta buca lo schermo – aggiunge il direttore della Fiction Mediaset Daniele Cesarano -, ed Alessandro ha una straordinaria capacità di lavorare sulla gamma dei grigi. C’è un incredibile armonia di credibilità in tutti gli attori”. Per Preziosi questo personaggio, Andrea Molinari, lo avvicina un po’ al Commissario De Luca interpretato anni fa. “È un prodotto che io guarderei” afferma Greta Scarano.
“Canale 5 è orgogliosa di avere questo prodotto nel proprio palinsesto: ruba gli occhi per l’impatto estetico e visivo imponente, racconta temi all’ordine dell’agenda sociale e la potenza dirompente dei social media”, dichiara Carlo Panzeri, vicedirettore di Canale 5. I produttori Francesca Cima e Nicola Giuliano sono felici di andare al FESTIVAL DI BERLINO con “Non mentire”, quando il 16 febbraio assieme a colleghi svedesi e tedeschi parleranno del senso degli adattamenti nella serialità contemporanea. Un mondo, quello della serialità tv, che ha fatto passi da giganti. “La tv in tutto il mondo esprime il massimo dell’immagine – osserva Tavarelli -. La prima stagione di ‘Mr. Robot’ ha una fotografia che va molto oltre ciò che oggi vediamo al cinema. Grazie a Netflix, Sky e Amazon, la serie tv si sta spingendo molto oltre il campo e il controcampo. Il prodotto tv oggi è di altissimo livello; e mentre un prodotto cinematografico non ti fa uscire dai confini nazionali, tranne in rare eccezioni, la tv ti dà la possibilità di essere visto più che al cinema”. Così la fiction Mediaset – un po’ “pop, dall’offerta colorata, con prodotti capaci di aggregare pubblici dai gusti più diversi”, come spiega Cesarano -, oggi ha al suo arco “Non mentire”, un prodotto dalle altissime potenzialità commerciali (anche all’estero) e da una fotografia audace che esprime una stagione tv pronta a tante nuove sorprese.
testo di Ornella Petrucci, 29/01/19 - pubblicato via loSPECIALISTA.TV
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genziana
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Inviato: Dom Mar 03, 2019 18:18 Oggetto: NON MENTIRE - la domenica su CANALE 5 con PREZIOSI e SCARANO |
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VERO e VERO TV - settimanale febbraio 2019 - NON MENTIRE
Che compagno d’avventura è stato Alessandro Preziosi?
“Un collega straordinario, un attore bravissimo. Quando ho rivisto la serie, persino io mi chiedevo se mentisse o meno. E’ stato davvero credibile” racconta Greta Scarano.
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genziana
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Inviato: Dom Mar 03, 2019 18:33 Oggetto: NON MENTIRE: su CANALE 5 con PREZIOSI e SCARANO - recensione |
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Non Mentire: su Canale 5 l'imperdibile thriller con la coppia Preziosi-Scarano
Intrighi, suspense e segreti, fra #MeToo e derive dei social network, nell'avvincente fiction mozzafiato diretta da Gianluca Maria Tavarelli
Andrea (Alessandro Preziosi) è un fascinoso e stimatissimo chirurgo rimasto vedovo dopo il suicidio della moglie. Suo figlio adolescente è allievo della professoressa Laura (Greta Scarano), reduce da una lunga storia d'amore finita. Una sera, per sfuggire alla solitudine, Andrea e Laura decidono di uscire a cena e fra loro sembra andare tutto alla perfezione... se non fosse che il giorno dopo, al risveglio, Laura decide di denunciare Andrea per violenza carnale, precipitando lui e se stessa, assieme a tutti coloro che li circondano, in una spirale di intrighi, segreti e menzogne.
Andrea nega categoricamente di aver violentato Laura, che dal canto suo insiste sulla sua versione dei fatti, spingendosi a compiere azioni inconsulte per dimostrare di essere nel giusto. Ma chi è dei due a mentire? E quali segreti inenarrabili cela il passato di entrambi? Quella che inizia con tutti gli ingredienti della commedia sentimentale diventa presto un thriller mozzafiato che non dà tregua al telespettatore fino all'inattesa rivelazione finale.
Inizia il 17 febbraio 2019 in prime time, l'imperdibile serie Tv NON MENTIRE, scritta da Lisa Nur Sultan con il regista Gianluca Maria Tavarelli, prodotta da Indigo Film e distribuita da All3Media International Limited. Una fiction ispirata al serial britannico Liar, che regista e sceneggiatrice hanno contestualizzato e adattato per il pubblico italiano. Non tema, tuttavia, chi ha già visto la serie originale, poiché la versione italiana è un'opera di respiro completamente diverso e ben più avvincente, fra echi del #MeToo e derive dei social network, grazie all'interpretazione magistrale dei due interpreti principali, ovvero la coppia Preziosi-Scarano che rende viva e palpabile ogni scena attirando lo spettatore in un tourbillon di fortissime emozioni.
Accanto ad Alessandro e Greta, gli attori comprimari (i bravissimi Fiorenza Pieri, Paolo Briguglia, Claudia Potenza, Duccio Camerini, Simone Colombari e Matteo Martari) recitano altrettanto egregiamente dando vita a una tavolozza di caratteri dalle mille nuance e sempre credibili, facendo da coro perfetto alle vicende tormentate dei due protagonisti.
Un appuntamento imprescindibile, dunque, con una fiction fiore all'occhiello per Canale 5, che si lancia anche sul mercato straniero con un egregio prodotto di afflato cinematografico già venduto in molti Paesi europei e non solo. Un appuntamento imprescindibile con una serie ben scritta, ben diretta e ben recitata che aggiunge l'ennesimo trofeo alla carriera di Alessandro Preziosi e Greta Scarano, interpreti impeccabili nelle vesti complesse e sfaccettate di Andrea e Laura, dei quali i due attori restituiscono con convincente impegno tutte le sfumature celate e i segreti più nascosti.
di Marco Zonetti, 17/02/19; pubblicato via AffarItaliani.It Spettacoli
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37554
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Inviato: Dom Mar 03, 2019 18:51 Oggetto: NON MENTIRE: su CANALE 5 con PREZIOSI e SCARANO - recensione |
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“NON MENTIRE” # Il filo sottile del dubbio
Una serie tv in 6 episodi in prima serata su Canale 5 con Alessandro Preziosi e Greta Scarano, diretta da Gianluca Maria Tavarelli e scritta da Lisa Nur Sultan, remake della serie tv inglese “Liar” creata da Jack e Harry Williams. Nel cast anche Fiorenza Pieri, Paolo Briguglia, Matteo Martari, Claudia Potenza, Duccio Camerini; produzione Indigo Film
Un appuntamento galante come tanti: lei Laura Nardini, un’insegnante di liceo, lui Andrea Molinari, uno stimato chirurgo. Tra i due c’è molta complicità e sembrano piacersi davvero, trascorrono una piacevole serata insieme che si conclude nell’appartamento di lei. La mattina seguente, però, qualcosa turba profondamente Laura. La donna si risveglia nel suo letto stordita e sotto shock, con un ricordo confuso ma agghiacciante: Andrea l’ha stuprata. Per il chirurgo invece la giornata è cominciata diversamente: è felice e confessa all’amico e collega Nicola la voglia di rivedere Laura. Non può immaginare che le cose andranno in maniera tragicamente diversa: Laura lo denuncia alla polizia per violenza sessuale e Andrea sconvolto respinge le accuse parlando di un rapporto consensuale. Chi dei due sta mentendo?
Comincia come una storia leggera e sentimentale trasformandosi in breve in un thriller ansiogeno: il clima disteso lascia presto il posto ai sospetti, alla disperazione di Laura per il trauma subito e a quella di Andrea che pensava di aver trascorso una notte d’amore. Gli elementi del “giallo”, così, vengono gradualmente seminati tracciando un profilo dei due “sospettati” e seguendo inizialmente l’iter traumatico che ogni donna vittima di violenza deve subire: controlli medici, domande incalzanti, insinuazioni umilianti.
Ci sono anche i cliché aberranti che gettano un’ombra su Laura: ha bevuto troppo, lo ha incoraggiato invitandolo a salire a casa in piena notte, ha avuto un passato difficile. E non ci sono prove evidenti dello stupro. Andrea, invece, appare, per il pensiero comune, come il ritratto perfetto dell’innocente: un chirurgo affermato, bello e affascinante, vedovo, padre premuroso, interessato a Laura tanto da mandarle anche un messaggio di buongiorno dopo la notte incriminata. Ma presto anche la sua immagine perfetta comincerà a vacillare.
La scrittura di Lisa Nur Sultan, co-sceneggiatrice dell’acclamato “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini, riesce a tenere in equilibrio tutti gli elementi sul tavolo raccontando in maniera credibile e non forzata le versioni dei due protagonisti. Due personaggi non stereotipati ma presentati in maniera veritiera con i loro difetti, le fragilità e con dei segreti da nascondere. Nessuno dei personaggi è immacolato e retto come spesso la tv generalista mostra nei suoi prodotti. Tutto è giocato sul sottile filo del dubbio e la credibilità è da ricercare anche nell’ottima prova dei due attori protagonisti: Greta Scarano profonda e convincente nel mostrare le tante sfaccettature di Laura, Alessandro Preziosi misurato e rigoroso pienamente in parte.
A completare il quadro i temi di scottante attualità che si vanno a legare alla trama principale: il potere dei social media di distruggere una vita nel giro di qualche post, l’online shaming, le falle nei sistemi giudiziari e di indagine, le discriminazioni sessuali.
Gianluca Maria Tavarelli segue la lezione delle serie tv internazionali non presentando una regia statica e didascalica ma accompagnando lo spettatore dentro la storia, a contatto con i protagonisti, alla ricerca delle “crepe”, degli indizi che scagioneranno uno e condanneranno l’altro. Attraverso intensi close up e riprese serrate si manifestano tutta l’ansia e il terrore di Laura e Andrea. Un prodotto “anomalo” all’interno del palinsesto Mediaset che oltre i polizieschi rassicuranti e “La Dottoressa Giò” punta finalmente su un prodotto innovativo e all’altezza di Netflix, Amazon e di alcune serie tv Rai.
Caterina Sabato, 30/01/19; pubblicato via CinemaItaliano.info news
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